Il Gran Consortile di Riclaretto è una forma di gestione comune delle proprietà silvo-pastorali originata dalla confisca dei beni feudali avvenuta nel 1800 da parte dell'Amministrazione francese, a seguito della vittoria Napoleonica di Marengo. In quel tempo Riclaretto era uno dei dodici Comuni della Val Germanasca (un tempo Val San Martino).

Successivamente all'esproprio nei confronti dei signori feudali del luogo, le terre vennero concesse in possesso indiviso ai cittadini che provvidero ad individuare con precisione i confini alla fine dell'anno 1811. In un libro soci della metà del 1800, ancora oggi conservato si contano 156 soci, mentre oggi il numero è di circa 300.

I diritti di ciascun componente vengono ancora oggi espressi in Lire, Soldi, Denari, Punti e Atomi, facendo riferimento ad un sistema monetario instaurato da Carlo Magno e codificato da Carlo Emanuele di Savoia con l'editto del 5 giugno 1612 come unità di misura della superficie terriera.

Complessivamente il Gran Consortile di Riclaretto vale 46792 atomi, ciascuno atomo, perciò, equivale a circa 117 mq di superficie.

All'origine del Gran Consortile venne stabilita anche l'equivalenza di questa misura con 324 capi bovini, carico ritenuto massimo e stabilito con metodi empirici e buon senso da parte dei consorziati.

I consorzisti che non possedevano sufficienti diritti per far pascolare il loro bestiame potevano acquistarne o affittarne da coloro che ne avevano in esubero per le loro esigenze.

Nei registri originari di metà '800, l'elenco dei possessori dei diritti è strutturato in ordine alfabetico per quanto riguarda i cognomi dei soci a cui sono aggiunte ulteriori informazioni necessarie ad una più precisa individuazione dei soggetti, visti i numerosi casi di omonimia. Così, accanto alle generalità sono presenti il nome del padre, il villaggio di residenza, il soprannome, il nome del coniuge o altri rapporti di parentela. Di fianco sono riportati i diritti di ognuno, all'interno di una tabella strutturata secondo il sistema espresso in Lire, Soldi, Denari, Punti e Atomi.

La prima convenzione scritta riguardante il regolamento del consorzio risale al 1867, rivista ed ampliata nel 1896. In tale documento vengono fissate alcune regole per il funzionamento del consorzio, tra cui l'istituzione di una commissione formata da membri di ciascuna borgata oltre alla regolamentazione delle aree di pascolo e di coltivazione. Nell'ampliamento del 1896 trova spazio anche una migliore definizione delle modalità di convocazione dell'assemblea oltre a stabilire le sanzioni in caso di non rispetto del regolamento.

Successivamente l'Assemblea generale riunitasi il 19 gennaio 1930 decise di aggiornare il regolamento alle leggi vigenti, pertanto venne stipulata una nuova convenzione controfirmata all'unanimità dai presenti. Si tratta di un documento di 14 articoli per la maggior parte in vigore ancora oggi e normanti le modalità di elezione del Presidente e della Commissione, la definizione della sede nella borgata Chiotti, disposizioni relative al pascolamento (zone, periodi, carichi) e allo sfruttamento dei boschi e delle aree coltivabili oltre al divieto di edificare all'interno del territorio del Consorzio.

Infine, con il passare degli anni sono intervenute numerose modifiche alla composizione del libro soci a causa di vendite, successioni, divisioni, eredità come pure si è persa traccia di numerosi proprietari. Si è reso così necessario, alla fine degli anni '80 del secolo scorso, intervenire, anche per vie legali, al fine di ottenere un libro soci perfettamente aggiornato.

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